Perchè gli scacchi e l’AI?
Da qualche anno ho ripreso in mano gli scacchi, condividendo l’interesse per questo gioco con i miei. Ho pensato di farlo anche con la comunità della Business Analysis, sfruttando il nostro blog e gli spunti di collegamento che il tema offre rispetto all’AI!
Abbandonati manuali e libri del passato, ora come per tutto, le risorse sono su Internet. Il mio ritorno agli scacchi passa pertanto da app specifiche, che hanno saputo arricchire la semplice tavola da gioco computerizzata con sfide multigiocatore reali o virtual, real-time o in differita, formazione e tutti gli ulteriori ingredienti della gamification.
Computer e gioco degli scacchi è stato peraltro un connubio presente prima di Internet, fin dagli arbori della Computer Science. Ricordo un mio amico chiamato a sviluppare un gioco di scacchi nell’ambito di un esame di informatica (chissà se danno ancora compiti di questo tipo?). La capacità scacchistica è stata valutata storicamente addirittura come modo per definire i limiti dell’intelligenza artificiale (AI). Limiti superati dopo la celebre sconfitta di Kasparov, allora campione del mondo, contro Deep Blue del ’97.
Andando ancora indietro nel tempo sembra che gli scacchi siano approdati in Europa intorno al ‘500, dove qualche secolo dopo li ritroviamo protagonisti di curiose esibizioni uomo-macchina, di cui a breve racconteremo. Le primissime forme del gioco risalirebbero invece a circa mille anni prima in oriente, in India per la precisione.
Sarebbe interessante provare a tracciare anche le origini della Business Analysis. Mi piace pensare che la prima applicazione sia precedente alla nascita degli scacchi. Sicuramente i nostri antenati hanno percorso una sequenza di primordiali attività di Business Analysis per arrivare a soluzioni tecnologiche quali il fuoco o la ruota!
La sfida uomo macchina (ovvero l’AI)
Il pensiero della sfida uomo macchina, come accennavamo, è precedente all’era informatica. Gli scacchi fin dal medioevo sono stati presenti alle corti dei potenti e nell’epoca moderna abbiamo addirittura traccia di forme di competizione uomo-macchina non prive di una certa fantasia e creatività. A quei tempi necessariamente l’intelligenza artificiale era un trucco (qualcuno direbbe che anche oggi è sopravvalutata, dite la vostra nei commenti). E’ il caso dello scacchista in pelle e ossa di piccole dimensioni occultato sotto il tavolo e gli ingranaggi della scacchiera automatizzata. Era il Mechanical Turk di Von Kempelen’s, della seconda metà del ‘700, che oggi viene richiamato spesso in relazione ai temi di Intelligenza Artificiale e del suo addestramento da parte di esseri umani. Ciò è rafforzato dalla scelta di Amazon di chiamare il suo originale marketplace per l’addestramento dell’AI proprio MTurk.
Come ogni cosa ai tempi di Internet: la App ad-hoc
Come per ogni hobby/gioco/sport Internet mette a disposizione tutto e di più: invito gli amanti della piattaforma chess.com a contattarmi e sfidarmi. Mi troverete col nick-name di Luigi Burgov (pronuncia Burgoff). Nota di colore: il cognome è una pensata di mio figlio convinto che un po’ di russo potesse aiutarmi a migliorare il livello!
App e Business Analysis
Sulle interconnession tra App e Business Analysis si potrebbe scrivere un articolo ad-hoc (qualche volontario IIBA vuole proporsi?). Ci limitiamo per ora a riflettere su come la modalità accattivante con cui la app coinvolge il giocatore può essere mutuata in ambito Business. Nella mia esperienza lavorativa applichiamo la Gamification per incentivare l’attività di team in diversi ambiti dell’attività di gestione del cliente: punteggi derivanti da KPI operativi vengono esposti dinamicamente rispetto ai relativi target con animazioni e fondali del tutto analoghi a quelli di un videogioco, accompagnati da classifiche, livelli progressivi, personalizzazione dell’avatar e riconoscimento dei traguardi raggiunti tramite badge che compaiono accanto all’avatar. Queste app diventato strumenti di business al pari dell’email o della chat.
App, Scacchi e AI
Tornando alla App degli scacchi è interessante come possa fornire anche feedback sul tuo stile di gioco: le best practice di gioco sono ormai codificate per cui l’analisi ex-post di una partita proposta dall’intelligenza artificiale (AI) seppur non personalizzata ed empatica come quella che potrebbe arrivare da un maestro di scacchi in carne ed ossa, è assolutamente utile e di valore per comprendere come migliorarsi. Chissà se un giorno anche sul fronte della Business Analysis avremo l’intelligenza artificiale che ci indicherà dove nella nostra attività lavorativa abbiamo fatto mosse eccellenti, scarse, o veri e propri errori. Un feedback che indichi, dall’analisi delle email o chat, dove sono state applicate best practice di Business Analysis e dove sono state trascurate, lo accettereste e trovereste utile, oppure sarebbe una ingerenza inaccettabile? Fatemi sapere cosa ne pensate nei commenti!
Che ci sia anche un tema di genere (statistica familiare)?
Mio cognato ed io abbiamo ripreso in mano il mondo degli scacchi soprattuto durante le vacanze estive in montagna a cavallo del Covid, condizionati dalle limitazioni alle attività sociali usuali. Nel gruppo dei giovani, costituito, tra figli e cugini, di 3 maschi e 3 femmine, gli scacchi hanno fatto breccia soprattutto sui maschi. Lancio uno spunto sulla parità di genere, e vi invito a lasciare il vostro pensiero nei commenti.
Sembra infatti che, come accade nel modo STEM della scienza, della tecnologia, dell’ingegneria e della matematica, anche qui ci sia una prevalenza maschile. Per quanto riguarda gli scacchi un contributo alla riflessione sicuramente lo ha dato Queen of Gambit. Noto romanzo e soppratutto nota mini serie Netflix. Nel 2020, 17 anni dopo il romanzo, la serie ha portato alla ribalta temi quali scacchi e emancipazione femminile.
A completamento della statistica familiare precedente, devo dire che sebbene il gioco degli scacchi abbia appassionato i maschietti, sono state le femmine a capire che tramite MTurk era possibile guadagnare soldi istruendo l’AI tramite semplici compiti quali rispondere a questionari, riconoscere immagini e suoni. Mi piace leggerci un auspicio: se anche gli scacchi rimarranno un mondo molto maschile, la business analysis, l’AI e le grandi organizzazioni saranno sempre più influenzati dalle ragazze del futuro!
Perchè la Business Analyis?
La risposta sul perchè collegare gli scacchi e l’AI alla Business Analysis potrebbe essere molto semplice: perchè questo articolo è scritto per il Blog della Business Analysis. Quindi il collegamento ‘Scacchi, AI e Business Analysis’ è d’obbligo. Vero ma non solo per questo! Non sono il primo a sfruttare le conoscenze scacchistiche, nel mio caso peraltro limitate, e a tentare questa riflessione. Come strategie e approcci degli Scacchi possano essere mutuati con successo nel mondo del Business?
Cosa dicono gli altri su Scacchi e Business
Agli esordi del mio lavoro, da neo-laureato e neo-‘consulente globale’ assegnato ad una grande compagnia di assicurazioni, ricordo un collega apprezzatissimo per precisione, capacità di analisi e affidabilità, raccontarmi di essere un Maestro di scacchi e di come si era svolta la sua carriera in tale ambito fin da ragazzo. Sebbene il collega raccontasse la vicenda con modestia e naturalezza, ne fui molto colpito… e così probabilmente anche il mio cliente che nel giro di pochi mesi lo assunse nella propria organizzazione in un ruolo di responsabilità.
Vari anni dopo mi capitò nuovamente di collegare menti scacchistiche a posizioni manageriali. Dapprima in una conferenza mi imbattei in un manager di un grande gruppo bancario, scacchista di livello. In una ulteriore occasione assistetti alla presentazione di un vero e proprio corso su management e scacchi proposto da una nota Business School.
In tutti questi casi l’argomento erano Scacchi e Business, ma non precisamente la Business Analysis. Potete approfondire il tema generale su questo libro o su quest’altro.
Di seguito il focus sarà invece sulla Business Analysis. E tornando a questo proposito per un attimo sul tema di genere: notiamo come in quasi venti anni di presenza del Chapter della Business Analysis in Italia si sia registrato un continuo incremento della partecipazione femminile. Questo è accaduto sia tra gli iscritti, dove la percentuale è costantemente cresciuta ed è ora prossima al 40%, sia nell’organo direttivo, dove con le elezioni di inizio 2023, tra direttori aggiunti e vice-presidenti si è arrivati quasi al 50%.
Fasi degli scacchi e Business Analysis
Giocare a scacchi è una competenza. Le competenze sono trattate nel BABoK da una Knowledge Area sui generis, quella delle Underlyng Competencies (Cap. 9 BABoK v3), che affronta il tema del ‘pensiero analitico e problem solving’ da cui nel seguito traiamo alcuni spunti.
Come noto, inoltre, Il gioco degli scacchi si divide in tre fasi: apertura, medio-gioco e finale. Ripercorriamoli confrontandoci in sequenza rispettivamente con le seguenti tre Knowledge Areas della Business Analysis: Business Analysis Planning and Monitoring (Cap. 3 BABoK v3). Strategy Analysis (Cap. 6 BABoK v3), Requirement Analysis and Design Definition (Cap. 7 BABoK v3).
Altre Knowledge Areas le abbiamo escluse dal mapping, e a seguire giustificheremo il perchè della scelta.
Concludiamo infine con una riflessione sul fattore tempo, che lega i temi trattati degli Scacchi, dell’AI e della Business Analyisis.
Pensiero analitico e problem solving
Tra le competenze in comune tra scacchista e Business Analyst abbiamo sicuramente l’Analytical Thinking and Problem Solving e le sue core competencies:
- Creative Thinking: Kasparov nelle partite contro Deep Blue capì che per superare la macchina doveva uscire dagli schemi consolidati
- Decision Making: l’essenza di scegliere il pezzo da muovere e la mossa fa fare!
- Learning: imparare a giocare e migliorarsi è continuo apprendimento
- Problem Solving: un classico degli scacchi è il problema da risolvere in n mosse
- System Thinking: anche negli scacchi è importante la visione ‘olistica’, collegando persone (istruttori, mental coach, manage), processi (diverse gare) e tecnologie (tra cui sicuramente l’informatica)
- Conceptual Thinking: questa è una competenza importante per affrontare la complessità, riuscendo a far tesoro da esperienza passate per affrontate la situazione presente. Per lo scacchista può essere lo studio di tutte le informazioni disponibili sull’avversario: formazione, partite precedenti, punti di forza e debolezze
- Visual Thinking: pensiamo alle scene di Queen of Gambit in cui la protagonista si concentra e visualizza mentalmente la scacchiera con mosse e sequenze future
Apertura
L’apertura è la prima fase della partita di scacchi. Scopo dell’apertura è impostare il gioco cercando di sviluppare i pezzi andando a controllare le caselle più importanti della scacchiera, da dove poi muovere l’attacco al re avversario, ma al tempo stesso garantendo protezione al proprio. Per ottenere questo, i giocatori devono cercare di attivare il più possibile i loro pezzi, massimizzandone il raggio d’azione contro l’avversario.
Caratteristica | Scacchi | Business Analysis |
Pianificare in anticipo riducendo al minimo l’improvvisazione | Definire quale apertura utilizzare se si è i primi a iniziare il gioco (i bianchi). Analizzare l’avversario e la probabile eventuale apertura che applicherà l’avversario (l’unico stakeholder!). In ogni caso prevedere le probabili varianti di gioco da seguire nella fase di apertura. Misure del successo nell’apertura sono il livello di ‘solidità’ del proprio schieramento e la presenza di debolezze per l’avversario. Ad esempio se si è ‘arroccato’ e se anche l’avversario lo ha fatto o meno, o se esistono spazi per le successive manovre d’attacco. | Scegliere la metodologia da applicare. Identificare e analizzare gli stakeholder. Definire come governare l’iniziativa e misurarne il progresso. Rif. Business Analysis Planning and Monitoring (cap. 3 BABoK v3) |
Medio gioco
Il mediogioco è la fase centrale della partita, tra l’apertura e il finale. Sebbene sia difficile stabilire i suoi confini, in linea di principio incomincia quando i due giocatori hanno terminato di sviluppare i propri pezzi e la struttura dei pedoni ha assunto una fisionomia più o meno definita e termina quando vengono cambiati la maggior parte dei pezzi.
Caratteristica | Scacchi | Business Analysis |
Valutare lo stato corrente, definire lo stato futuro, valutare i rischi, definire la strategia | Sulla base degli schieramenti sulle 64 celle della scacchiera, il giocatore prevede le possibili mosse e le possibili contromosse, identificando rischi e opportunità. Decide quindi di effettuare una mossa strategica che può portarlo più vicino alla vittoria oppure di applicare una mossa tattica necessaria a mitigare un rischio | Nella Business Analysis il terreno di gioco è vario, ma spesso anche in questi contesti si parte dall’analisi dell’as-is, dalla definizione del to-be, dall’identificazione dei rischi e della change-strategy. La vittoria in questo caso è il raggiungimento del to-be, andando a colmare strada facendo i gap di competenze, processi o tecnologie identificati. Rif. Strategy Analysis (Cap. 6 BABoK v3) |
Finale
Il finale è la parte conclusiva della partita, in cui sono presenti sulla scacchiera solamente pochi pezzi oltre ai due re. Nonostante la separazione tra mediogioco e finale non sia netta, quest’ultima fase presenta diverse caratteristiche peculiari, tra le quali vi sono l’accresciuta importanza del re e dei pedoni: il primo diventa infatti un attivo pezzo di attacco e di difesa, mentre la possibilità o la minaccia di promuovere i secondi diventa un importantissimo fattore di gioco. L’augurio è che anche le vostre sfide professionali, e non solo quelle scacchistiche, possano finalizzarsi con una promozione!
Caratteristica | Scacchi | Business Analysis |
Chiudere con efficacia | Conoscenza degli schemi di chiusura tipici (es. la sequenza di azioni da effettuare per mettere all’angolo un re con i soli due pezzi rimasti). Se si è in vantaggio l’obiettivo è essere efficaci nel raggiungere la meta, ovvero lo scacco matto. Nel caso in cui si sia in difficoltà invece, la strategia può essere quella di mantenere la concentrazione e ostacolare il più possibile l’avversario che con qualche imprecisione o errore potrebbe consentirci di ribaltare la situazione | Il disegno della soluzione rappresenta il ‘finale’ dell’attività di Business Analysis. L’avversario in questo contesto è rappresentato dai rischi che possono più o meno manifestarsi. Ma il bravo Business Analyst saprà chiudere con efficacia la fase di analisi arrivando a raccomandare la soluzione di maggior valore. Rif. Requirement Analysis and Design Definition (Cap. 7 BABoK v3) |
Aree di competenza escluse
In questo esercizio di incrocio tra scacchi e knowledge areas della BA sono rimaste fuori dal paragone una serie di knowledge areas: ecco le motivazioni e se non siete d’accordo o la vedete diversamente segnalatelo pure nei commenti!
Business Analysis Knowledge Area esclusa | Perchè non c’entra con gli scacchi |
Elicitation and Collaboration (Cap. 4 BABoK v3) | Perchè gli scacchi sono un gioco a due ed è difficile ‘elicitare’ dall’avversario informazioni in modo collaborativo come si farebbe con un generico stakeholder nel mondo della Business Analysis |
Requirements Life Cycle Management (Cap. 5 BABoK v3) | Negli scacchi il requisito è uno solo: vincere l’avversario! Difficile vedere parallellisimi con la gestione del ciclo di vita dei requisiti… |
Solution Evaluation (Cap. 8 BABoK v3) | La ‘Solution’ al sopra citato requisito dello scacchista è quale strategia applicare al gioco e questo si è già scritto in relazione alla fase del ‘medio gioco’ e alla Knowledge Area denominata Stategy Analysis, che è appunto focalizzata sulla strategia. Si potrebbe collegare questa area alla ulteriore fase dell’analisi post partita, ma il paragone è un po’ forzato |
Il fattore tempo negli Scacchi, nella Business Analysis e nell’AI
L’ultimo importante insegnamento che giocare a Scacchi può fornire al Business Analyst è quello sul fattore tempo. Nelle retrospettive aziendali è frequente la segnalazione di ritmi frenetici di lavoro ed emerge come il fattore tempo sia spesso critico. Quante volte in un partita di scacchi ‘lampo’ i 3 minuti di tempo a disposizione per ciascun giocatore terminano consegnando la vittoria all’avversario, che vince anche se in inferiorità di pezzi e magari prossimo a subiro uno scacco matto. E quante volte un progetto fallisce perchè non si riesce a traguardare la chiusura entro la milestone prefissata? Oppure più comunemente non si riesce a valorizzare il progetto come si potrebbe perchè non c’e’ stato tempo per attività collaterali quali comunicazione, formazione e più in generale change management. Change management che nel post-rilascio spesso può fare la differenza tra scarso ingaggio degli stakeholder e fallimento nel tempo della soluzione oppure effettivo successo.
Per inciso il fattore tempo è anche il segreto dello sviluppo dell’AI negli ultimi anni: algoritmi che avrebbero richiesto migliaia di ore di elaborazione su campioni limitati di dati ora possono girare nel ‘Cloud’ in minuti e su moli impressionanti di dati grazie agli sviluppi del calcolo distribuito tramite architetture Big Data (Hadoop, Spark, etc…).
Lasciando l’AI e tornando al parallelo scacchi e Business Analysis, così come negli scacchi il bravo giocatore deve costantemente tenere sotto controllo il timer, i professionisti della Business Analysis e del Project Management devono aggiornare costantemente i propri KPI, OKR o Gantt del caso e timonare in azienda battendo il tempo affinchè la strategia si trasformi in execution superando ogni rischio, incluso in primis quello di esaurire il tempo a disposizione per essere efficaci.
“Elicitation and Collaboration” non sono del tutto assenti negli scacchi, a mio parere: va solo cambiato il punto di vista.
Se invece di valutare la partita a scacchi come una sfida a due la vedessimo come una sfida a creare le perfette interazioni tra 16 diversi stakeholder?
Ogni singolo pezzo della scacchiera deve interagire (collaborare) con tutti i nostri pezzi per creare la strategia vincente e, al contempo, deve spingere (provocare) i pezzi dell’avversario ad uscire dai “suoi” schemi per entrare a far parte dei “nostri”.
Dal punto di vista delle singole pedine, gli scacchi è per me un gioco che ha tanto da insegnare sulle tecniche di interazione, sebbene sia notoriamente abbinato a figure solitarie e capacità personali (vedasi tra tutti Bobby Fischer, il primo campione di scacchi statunitense, e la sua vita ai limiti dell’assurdo che ha, in parte, ispirato la serie The Queen’s Gambit).
Grazie Debora, molto interessante il cambio di prospettiva che proponi ed anche il riferimento alla storia del campione di scacchi Bobby Fisher. Insieme offrirebbero molti ulteriori spunti di discussione su ‘Elicitation e Collaboration’!