Spunti di Business Analysis da Cronache dal Futuro
Cronache dal Futuro è un libro di recente pubblicazione, di cui ho curato la versione italiana. Ne condivido con voi del Blog della Business Analysis la storia. Dalla foto dell’evoluzione della nostra società proposta da Cronache dal Futuro, infatti, si possono trarre alcune riflessioni anche sulla Business Analysis del futuro, anche quello prossimo.
La storia
È il 1921 e Paul Amadeus Dienach, insegnante svizzero-austriaco dalla salute cagionevole, cade in un coma destinato a durare un anno, dovuto a un attacco di “Encefalite Letargica”, disturbo neurologico che si era diffuso in Europa negli anni ‘20.
Il risveglio nel 1922
Al suo risveglio, nel 1922, sapendo di non avere più molto da vivere e sperando che un clima più caldo potesse migliorare le sue condizioni, Paul si trasferisce in Grecia. Qui inizia a dare lezioni di francese e tedesco a un gruppo di studenti. Due anni dopo, pochi mesi prima di morire e senza rivelare di cosa trattasse, consegna le sue memorie al suo studente prediletto, George Papachatzis, Papachatzis più tardi diventerà un eminente Professore di Diritto, nonché Rettore dell’Università Panteion di Scienze Sociali ad Atene.
Traducendo, Papachatzis si rende subito conto dell’incredibile storia narrata dal suo insegnante. Infatti la coscienza di Dienach, durante il coma, si è trovata inspiegabilmente proiettata nel 3906 d.C., incarnandosi nel corpo di un altro uomo, Andrea Northam.
E il ricordo del 3906 d.c.
Vengono così raccontati quasi venti secoli di storia futura, dall’incubo del sovrappopolamento alle Guerre Mondiali. Dalla globalizzazione al rivoluzionario sistema di organizzazione planetaria, dalla colonizzazione di Marte al nuovo stadio evolutivo dell’uomo.
Oggi, un secolo dopo e per la prima volta, questo unico e controverso Diario è stato accuratamente analizzato e tradotto in più lingue, per renderlo disponibile a tutti.
Non è un racconto di fantascienza e non fu scritto nella speranza di essere pubblicato. E’ piuttosto il Diario di una persona normale che è stata testimone del nostro futuro!
Andreas Northam e` l’uomo del 3906 in cui si ‘incarna’ (?)’ Paul: è ricercatore affermato che vive il suo tempo inserito alla perfezione in una società ideale che ha sconfitto guerre, ignoranza e povertà.
Una società nuova
Quella che vive Dienach è senza ombra di dubbio un’esperienza al limite del fantastico, egli sperimenta non solo la vita del lontano futuro, ha anche la possibilità di conoscere a fondo – grazie all’amico Stefan che gli sta accanto, come un novello Virgilio con Dante – il modo di pensare e agire che ha portato a quella forma di religiosità atea alla base di una società quasi perfetta.
Spunti dal futuro
Quali sono i principali spunti, associabili al mondo del business, che possiamo prendere da questo originale racconto?
Il lavoro come strumento di realizzazione personale
Innanzitutto, gli uomini del futuro sembrano liberi dal lavoro, inteso come forma di sostentamento o persino sopravvivenza. Infatti, tutti i beni materiali fondamentali (ma anche molti superflui) sono prodotti da macchine. I beni sono totalmente sufficienti alla vita di tutti, grazie ad organizzazione gestita a livello globale, planetario. Il messaggio è chiaro: l’uomo potrà scegliere di lavorare per il proprio piacere, per portare a termine un progetto personale o implementare un’idea. Il lavoro appare uno strumento di piacere personale, certamente non un obbligo per poter sopravvivere, come spesso capita oggi. Dal Diario si percepisce che questo avrà un grande significato per la società tutta: libero da obblighi ogni individuo è libero di essere creativo e di valore aggiunto. Tutto ciò che è meccanico e ripetitivo è svolto da macchine , in senso lato.
Una società priva di conflitti
Inoltre, leggi apparentemente restrittive (se non quella tutt’altro che trascurabile che regolamenta le nascite), portano invece alla liberazione dalla burocrazia. Le persone possono così godere senza limiti di tempo della natura e dell’arte. Sono libere anche di pregare, meditare, seguire le lezioni dei maestri più illustri. Insomma, si percepisce chiaramente un clima di cooperazione a tutt i livelli e un sostanziale annullamento dei conflitti, almeno a livello organizzativo.
E’ forse l’asintoto cui tendere? In tutte le organizzioni, dalla famiglia all’azienda, alla società intera, i conflitti sono in realtà dovute a manifestazioni egocentriche. Avvengono tra persone che vedono d’istinto il proprio personale interesse, e non hanno la capacità di intravedere il bene comune. Se tutti remano nella stessa direzione invece, si crea una costante condizione di win/win, a più livelli.
Più si crea benessere più tutti godono dello stesso benessere, è un circolo virtuoso che si
autoregolamenta, nel momento in cui tutti accettano la struttura organizzativa sottostante, constatandone gli indubbi soddisfacenti risultati.
Oltre l’utopia: il realismo di Cronache dal Futuro
La società descritta da Dienach è in sostanza quella in cui tutti vorremmo vivere. Parità assoluta, rispetto reciproco, cura dell’ambiente e altissima qualità della vita. Occasioni di crescita personale e collettiva, altruismo portato all’ennesima potenza. Paul è testimone di tutto questo e i suoi sentimenti passano dalla perenne sindrome dell’impostore al
volere con tutte le forze essere parte attiva di ciò che lo circonda. Complice la cronica insonnia di cui soffre, ma soprattutto la sua innata curiosità di sapere, egli non si fa
sfuggire l’occasione di capire a fondo le logiche della società in cui si è risvegliato. Con il suo diario, vuole riuscire a portare nel suo viaggio di ritorno – se mai ci sarà – quello che di bello e di buono il 3906 può offrire. Cronache dal Futuro è un romanzo che ne contiene molteplici e che racconta di storia, fede, filosofia ma anche di una società che si evolve di pari passo con il miglioramento, anche genetico, dell’essere umano. Il nostro cervello si modifica, e un giorno sarà in grado di percepire qualcosa di più profondo e alto nello stesso tempo. Sarà in grado di riconoscere l’esistenza e il bene del prossimo, con tutle le più nobili conseguenze.
L’autore ha ricreato in ogni dettaglio un mondo che è fantastico solo se non si ha il coraggio di osare. Sarebbe bello che almeno stavolta utopia non facesse rima con irrealizzabile, e chissà se almeno qualcosa del mondo immaginato da Dienach possa avverarsi in futuro.
La Business Analysis di Cronache dal Futuro
Lo spunto sul ridurre il tempo dedicato al lavoro è di grande attualità anche oggi. L’automazione, già da tempo, e più recentemente l’intelligenza artificiale, rappresentano una sfida concreta per l’aumento della produttività per tutte le aziende di oggi. Una sfida per la Business Analysis a servizio della trasformazione digitale, in Italia e nel mondo, quello di oggi e non solo quello di Cronache dal Futuro!
Un ulteriore spunto di grande riflessione è il potenziale effetto benefico di un ordine mondiale che eviti guerre e lotte: è un tema di organizzazione che trascende le aziende e impatta gli stati e le organizzazioni sovra-nazionali. Qui la sfida per tutti noi può essere quella di riuscire a portare nel presente parte dell’Utopia. Pochi di noi potranno agire a livello di organizzazioni sovra-nazionali. Ma la maggior parte avrà comunque l’opportunità di portare miglioramenti nelle organizzazioni in cui ciascuno opera. E spesso queste sono organizzazioni dalle dimensioni per nulla trascurabili. Multinazionali con impatti su centinaia di migliaia di famiglie di lavoratori impiegati e milioni di clienti serviti su diversi mercati.
Infine spesso si sottolinea l’importanza degli Soft Skill nel mestiere del Business Analysts. In questo ambito, senza arrivare all’evoluzione del cervello umano rapresentata da Cronache del Futuro, possiamo porci un obiettivo realistico. Quello di ‘evolvere’ l’attività lavorativa. Ovvero ridurre le attività più operative e concentrare i propri sforzi nelle relazioni e nel miglioramento della propria intelligenza emotiva e relazionale.