Attenzione!

Cartello di Attenzione

Attenzione (nella riunione di lavoro)!

A tutti noi è successo di viaggiare per diverse ore per incontrare qualcuno solo per qualche minuto. E’ parte del mio lavoro, certo, ma a volte mi è accaduto anche per motivi personali.

Qualche anno or sono fu diagnosticato a mia madre un male incurabile.
Immediatamente le mie prospettive cambiarono. E mi chiesi cosa avrei potuto regalarle, nei pochi giorni che le restavano. Pensandoci, risposta semplice: non cose materiali, ma la mia attenzione.
Cercai quindi di starle il più vicino possibile e voglio credere di avere alleviato il suo dolore, anche se di poco e per poco – per me sarebbe sufficiente.
E, come spesso accade, la vita impartisce lezioni brutali, ma utili anche nel lavoro. Cosa c’è di più prezioso dell’attenzione, dell’ascolto?
Da allora, sono ancora più “attento all’attenzione”.
Esistono tante forme di attenzione sul lavoro, ma la prima è “esserci”, qui ed ora.
Se si partecipa alla riunione, “essere nella riunione” e non altrove, significa ascoltare davvero ed interagire.

Stop. Per dare la giusta attenzione nella riunione di lavoro è necessario talvolta stoppare le distrazioni

Quante vere emergenze possiamo dover gestire proprio in quell’ora di riunione? Ed è giustificato il fatto di sfoderare il cellulare ad ogni pausa dell’interlocutore o, peggio, è accettabile il nostro ticchettio sulla tastiera del PC quando chi è davanti a noi cerca di comunicare?

Mi è capitato di far notare, magari in maniera scherzosa, la distrazione ed ottenere risposte evasive come “sono multitasking” o “scusa, il Cliente…”.

Il fatto è che la competizione per l’attenzione è feroce: dispositivi, notifiche, strumenti aziendali, perfino i social lottano per ogni attimo della nostra attenzione.

E, molto spesso, le nuove generazioni sono abituate a gestire molti stimoli in parallelo: avete provato a guardare una partita di calcio alla televisione con un ventenne? Impossibile.

Come minimo ha da gestire una chat aperta con i suoi amici ed una classifica di qualche fantacalcio che si aggiorna in tempo reale.

E’, tuttavia, indubbio che il mondo del lavoro è fatto anche di relazioni e, queste, si costruiscono tramite contatti personali e , spesso, guardandosi negli occhi.
A questo proposito, credo di avere imparato a distinguere i segnali di attenzione dei miei interlocutori e di aver fatto notevoli progressi nei miei sforzi per “essere” negli incontri.
Non è facile, ma si può fare e, quasi sempre si viene ricambiati: l’attenzione si fa notare ed è contagiosa.
E tu, quali tecniche usi per resistere alle tentazioni del cellulare?

Cartello di attenzione sopra un pavimento bagnato. La distrazione in questi casi può portare a spiacevoli infortuni. Attenzione non solo nella riunione di lavoro

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